“La percezione sovrasensibile dà modo di incontrare nell’altro un essere aureo-adamantino, che è il suo vero essere: l’Io nella sua veste di luce, evidente sino alla forma fluidica corporea: l’essere vero ed eterno dell’altro.
Ma questo essere sopramentale, che si vede come se si librasse al di sopra della testa dell’altro, è uno con l’io di colui che contempla, nella sua veste di luce.
Questo io egli lo realizza in quanto lo vede uno con l’essere metafisico dell’altro.
Non v’è possibilità di esperienza dell’io, se non si giunge a vedere l’essere aureo-adamantino dell’altro, che è la sua realtà, con la quale occorre prendere contatto di continuo, perché l’apparire umano non devii il compito del sacro amore.”
Massimo Scaligero